Prinzino Verde? Tuo….senza ritorno
Dal basso dei miei 50 anni (e dico dal basso perchè avrei la presunzione di osservare proprio da li gli altri 50 che penso di meritarmi) insieme ai miei amici di allora (parliamo del 1970-72 almeno) avevamo uno sport prediletto: quello di combattere la superstizione.
Come facevamo??
Ma affrontandola poffarbacco, come mai avremo dovuto farlo!!
Avevamo tante superstizioni perchè eravamo molto ingenui e creduloni. Certo non eravamo come i ragazzi di oggi che sono tanto intelligenti, superdotati, cellularati, palystationati e quant’altro.
Noi ci divertivamo con poco e quel poco era sempre dovuto alla nostra fantasia (su quella si che eravamo imbattibili: non c’era storia).
Ebbene sappiate amici che gli inventori della palystation siamo stati noi: playstation vivente e non virtuale (allora il televisore ce lo avevano in pochi).
Il gioco era semplice ma era complicato a tenere a mente i conteggi: ogni qualvolta si vedevano certe macchine ognuno poteva contare su un punteggio predeterminato che poteva essere aumentato in caso di particolari condizioni: il colore, la presenza a bordo di persone giovani o anziane, uomini o donne, capaci di guidare o imbranate e cosi via.
Ovviamente dovevamo definire le squadre e le regole generali: sulle squadre la decisione fù che dovevano essere composte da massimo 10 persone con un undicesimo giudice che controllasse i conteggi.
Il gioco si svolgeva rigorosamente in estate, il pomeriggio, con orario spezzato per tutti.
La mattina al mare dalle 10:00 alle 12:00 ed il pomeriggio dalle 17:00 alle 19:00.
La durata massima del gioco era di dieci giorni.
Siccome ci eravamo resi conto che il gioco era si divertente ma abbastanza faticoso e siccome nessuno voleva ammetterlo all’altro, un giovedì di Giugno del 1971 uno di noi, bellamente, propose una integrazione alle regole del gioco che doveva consentire a tutti di non essere la causa della fine del gioco ma che decretava, finalmente, il vincitore assoluto del gioco, arrivato per l’appunto alla sua 3° ed ultima edizione.
La proposta?
Proponeva di decretare vittorioso del gioco che per primo avesse identificato, con prova certa, un mix preciso di caratteristiche: una macchina e modello specifico, un colore preciso, la categoria degli occupanti e dell’autista.
E’ stato un giubilo da parte di tutti. Da parte di chi non ne poteva più e voleva smettere e da parte di chi, invece, riteneva di essere “più preparato” degli altri.
Era una degna conclusione di un gioco faticoso.
Si…ma….e allora???
Allora cari miei le scelte, dopo una grande discussione, sono state le seguenti.
Si doveva identificare una NSU Prinz, di colore verde pistacchio, guidata da una suora con all’interno almeno 4 frati come passeggeri.
Eravamo certi, in questo modo, di tirare avanti il gioco per un tempo infinito e avevamo anche ipotizzato, per rendere il fatto maggiormente credibile ai numerosi scettici che avevano subodorato il nostro trucco, che chiunque vedesse questa macchina, dovesse immediatamente comunicare la cosa al giudice presente nel suo gruppo.
Siccome eravamo certi che sarebbe stato praticamente impossibile trovare questo mix esplosivo avevamo ipotizzato che la frase da dire al giudice dovesse essere: “Tua, e non ritornarci sopra” intendendo dire che la macchina era stata avvistata e che doveva comunicare a tutti i gruppi che erano vicini che era stata già individuata, volendo evitare che chi stava a 500/600 metri dal punto di avvistamento non la potesse scorgere subito dopo ed avvertire prima.
Da quel giorno, tra di noi, il prinzino verde è diventato
“Tuo, senza ritorno”
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- Published:
- 28.09.09 / 3pm
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- Curiosità
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