Bene arrivati…

 

Non fatevi impressionare dalle apparenze. Non sono proprio io, però mi attrae il mistero che alberga dietro la scelte.

Le scelte che riguardano la vita, le persone, la cura dell’immagine di se, i fatti ma anche le credenze ed i misteri.

Le scelte che sono il frutto delle decisioni e quelle che invece riguardano solo l’essenza dei sentimenti, delle sensazioni e del rispetto del proprio ruolo nella vita: esserci, viverla ed approfittare di essa.

Mi hanno insegnato che è così che va vissuta perchè l’affannarsi, il rincorrere le mete e il rincorrere la vita è solo, invece, un mezzo per allontanarsene.

Io non mi chiamo mai ma gli altri, quando sono costretti a farlo, sono abituati a usare il mio nome di battesimo, appunto.

Non sforzatevi di capire perchè ho intitolato il mio blog “Follett”….ve lo spiego io così risparmiate tempo, sforzi e neuroni che per chi ce li ha è sempre meglio preservarli per domande più importanti.

Condivido  con  Ken l’amore degli argomenti che tratta, la curiosità che dimostra nel ricercare gli spunti per i suoi libri, il modo con cui li racconta e soprattutto con i valori, le informazioni ed i segreti che nasconde nei suoi libri. Se qualcuno mi chiedesse a cosa mi riferisco risponderei che è facile chiedere agli altri e non scomodarsi a leggerli direttamente quindi  ora tocca a voi,  altrimenti che senso ha che ve li racconti….

Prendendo spunto proprio da questo ho voluto creare questo blog a mia immagine (sob!!!!!) per trattare  di notizie e riflessioni su eventi, di attualità e non, che hanno colpito la mia immaginazione, la mia curiosità ed il mio interesse, (anche perchè  solo su questi riesco a scrivere e non certo sulle superficialità), ma anche raccontare le mie difficoltà ed il modo in cui tento di superarle.

Il mio intento è quello di trattare dei fatti e degli avvenimenti positivi della vita di tutti i giorni, da cui prendere spunto per migliorare la mia: mi interessano anche gli eventi che all’apparenza possono sembrare negativi ma che hanno la possibilità di smuovere la coscienza per conquistare una maggiore consapevolezza dell’io e di quanto ci circonda!

Troverete anche dei saggi, di cui detengo immeritatamente il copyright, su persone ed argomenti partoriti dalla mia mente contorta nei momenti di massima esaltazione pseudo filosofica.

Manca qualcosa per finire:

Vivo a Cagliari, patria della pace e della riflessione. Purtroppo per me ho troppi anni rispetto a quelli che mi sento e che mi piacerebbe avere. Sono figlio del mio tempo e soprattutto delle difficoltà di oggi sono, anzi ero, dirigente aziendale ed adesso invece dirigo me stesso molto severamente.

Questo non mi impedisce però di coltivare numerosi hobby e pratiche sportive. Attenzione però, non fatevi false idee!! Non sono uno sportivo ante-litteram. Per intenderci…non pensate a un Mark Spitz tutto muscoli e tartarughe ma neanche al gobbo di Notre Dame. Un buon compromesso tra i due..

Mi piace parlare con chi sa parlare ma soprattutto ascoltare chi sa parlare!!!

Per cui non mettetevi problemi: io consegno a voi questo mio piacere, voi consegnatemi i vostri pensieri, le vostre considerazioni…..

Tanto… male che vada……..potrei solo non essere d’accordo!!!!!


  1. pattylafiacca 15.12.13 / 8pm
    1

    Tra tutte le informazioni che hai scritto, simpaticamente ed in maniera interessante, quella che più mi ha colpito è il fatto che tu sia un ex qualcosa. Posso solo immaginare il contraccolpo psicologico nel subire certe situazioni; io sono a Cagliari per scelta, con un periodo di aspettativa non retribuita ma pur sempre per mia scelta e con un paracadute di salvataggio…e anche nella mia situazione non è facile reinventarsi una vita, degli equilibri, un’identità. In bocca al lupo e complimenti per il sito, ben scritto e ben presentato!

  2. follett 16.12.13 / 9am
    2

    Ti ringrazio per il significato che hai voluto dare alle parole che hai usato.
    Molto spesso si usa la retorica compiacente e gratuita nel definire le affermazioni degli altri…e ciò avviene solo perché chi le usa non ha vissuto la propria vita ma quella di qualcun’altro.
    Vivere la propria vita significa gioire e soffrire come facce di una stessa medaglia. Ma allo stesso modo, come dici tu, doversi reinventare la propria insieme ai valori, all’identità umana e agli equilibri che ciò comporta passando per notti insonni, giorni che non passano mai, visione del mondo che scorre e che non riesci a riacchiappare. Senza nessun paracadute di salvataggio.
    Grazie per i complimenti al blog: lui ne è contento.

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